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Philippe Daverio

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Il barocco non esiste come momento della storia ma solo come tappa della storiografia.
Non vi possono essere pittori barocchi nei Seicento, ma oggi che la categoria esiste, invece sì.
Per Sorrentino oggi il dipingere corrisponde al mantenere viva una lingua, la sua, e di farla evolvere.
Oltre Ribera ovviamente, il quale lo stimola come una sorta di parente.
Oltre il tubetto del colore, e qui la questione si fa ben più seria perché lui, come altri della sua specie,
ha deciso di abbandonare la strada facile della materia fatta per quella da fare.
Poiché pensa che l’elaborazione della sua pittura debba partire dall’alchimia degli
elementi per evolvere verso l’alchimia dei pensieri. Ne sorge un cosmo fantastico che non compete
più con l’armadio delle immagini che la quotidianità impone ma entra in colloquio con i temi nostri sotterranei,
quelli che ci accompagnano dal profondo delle ritualità dionisiache fino ai tatuaggi d’oggi.

Philippe Daverio

Dal testo di presentazione della mostra  Bacco Tabacco e Venere, Castello di Grumello, 2006

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