• bold
  • brave
  • iconic
  • simple
  • louder
Loaded
Grandi Opere

La Trasfigurazione sul monte Tabor -

“ E’ stata una grande occasione per me realizzare un’opera così impegnativa come la  Trasfigurazione per la chiesa di S. Maria della Grazia in Alife. Lo è stato sia per le dimensioni imponenti che per il soggetto di complessa iconografia.

 L’episodio evangelico, (Marco 9,2-13), che dà origine ad un tema iconografico noto come Trasfigurazione di Nostro Signore sul monte Tabor, descrive la trasfigurazione del corpo di Gloria di Gesù davanti ai tre discepoli attoniti, Pietro, Giovanni e Giacomo. L’evento si manifesta in una luce irradiante che anticipa simbolicamente la Resurrezione. Esso si ammanta di ulteriore stupore quando appaiono in un nembo i profeti Mosè ed Elia con i quali il Messia intrattiene una misteriosa conversazione.

Lo spazio destinato all’opera è un lacunare bilobato nel soffitto della chiesa delle dimensioni di cinque metri e cinquanta per due metri e trentaquattro a cui corrispondono le misure del telero. Nella parte centrale ho rappresentato il momento apicale della Gloria di Gesù. La Sua divinità si coglie nella luminescenza delle vesti e del volto, come se una luce interiore filtrasse attraverso la sostanza carnale. Egli è sollevato da terra in modo tale da  creare un punto di vista “dal basso” tanto da permettere la creazione di una diagonale prospettica che raccorda le altre tre figure: Giacomo, in primo piano, di spalle, e Pietro con Giovanni in profondità. Gli episodi nelle lunette mostrano Mosè davanti al rovo ardente ed Elia con il carro di fuoco. L’intera opera è attraversata da una particolare simbologia della luce. Il fuoco che caratterizza le due lunette è correlato alla luce della Gloria dell’episodio centrale.  La trasfigurazione del Redentore è epifania della Gloria divina che irradia la sostanza di cui è intrisa la materia vivificandola e ridonandole il senso dello stupore che intride l’immagine stessa del mondo.

Il periodo in cui lavorai al grande telero andava dalla fine di giugno ai primi di settembre. Il mese di agosto fu determinante per la realizzazione.  Agosto assunse immediatamente un forte valore simbolico e irrorò di un nuovo significato l’opera. Quel mese non coincise solo con la ricorrenza della Trasfigurazione – che si celebra il giorno 6 – ma anche con la data in cui fu sganciata la bomba atomica su Hiroshima: il 6 agosto del 1945. Queste coincidenze non mi sembrarono casuali perché contenevano due significati contradditori della luce. La Gloria divina veniva “adombrata”, per dir così, da un altro tipo di radiazione: una radiazione nucleare responsabile di una ecatombe. Nel manto di Gesù le pieghe rassomigliano alle volute del fungo atomico, un espediente per sottolineare la drammatica coincidenza, ma anche una scelta stilistica che apre ad una più attuale riflessione su questo tema evangelico”

Vincenzo Sorrentino

Il testo è un abstract del documento di presentazione dell’opera:  Vincenzo Sorrentino, La Trasfigurazione sul Monte Tabor. Santuario della Madonna della Grazia. 2016

Grandi Opere
Ritter, un’incisione per un affresco -